“Il riso fa buon sangue”, così recita un famoso proverbio, ed è salutare che ogni tanto ci si distragga con qualche barzelletta “ecclesiale”, per così dire.
- La pagella di Gesù
- Chi è senza peccato scagli per primo la pietra
- Gesù al bar
- Chi volete libero?
- Il battesimo di un gattino
- Porgi l’altra guancia
- L’immagine di Dio
- Cerimonie in chiesa
- In principio
- I cristiani che si ritengono giusti
- Conversioni
- Il papa in paradiso (n°1)
- Preghiere
- La trinità va in vacanza
- Il papa in paradiso (n°2)
- Ricerca di paternità
- Venerdì santo
- Il figlio di Dio
- Giovedì santo, ultima cena
- Il nome da dare al figlio di Dio
- Gesù schiodato dalla Croce
- Sotto Natale
- Natale con i tuoi…
- La prima predica di un giovane prete
- Antiche cerimonie religiose
- L’equivoco
- Un’operazione riuscita male… anzi malissimo!
- Cos’hai fatto di buono nella vita?
- Gesù gioca al golf (n°1)
- Foto ricordo
- Mani bucate
- Un americano in vacanza sul lago Tiberiade
- Un ebreo gioca al golf
- Ultima cena
- Gesù gioca al golf (n°2)
- La festa più attesa
- Letterina di Natale
- Gesù e Giovanni Battista da piccoli
- La nazionalità di Gesù
- Cartoline da Giuda
- Adamo ed Eva
- San Pietro e le Lire
- Una confessione difficile
- Ricchi e poveri
- Il papa va in Africa
- Miracoli da Lourdes
- Il miracolo sbagliato
- Un ateo in Scozia
- Lettera ai dentisti
- Incontro di boxe tra Gesù e Buddha
- Gesù perdona Giuda
- San Pietro e il centurione
- Gesù a pesca coi discepoli
- Lapsus all’ultima cena
- Beati i deboli…
- Due cappuccini
- Un pappagallo in punizione
- Il Monastero del Silenzio
- L’equivoco
- Un regalo troppo caro
LA PAGELLA DI GESU’
Gesù, alunno della scuola di Nazareth, di ritorno da scuola, presenta la pagella a Maria, sua madre. La pagella non è per niente buona. Povero Gesù, chissà cosa gli succederà?
Sua madre esamina la pagella, ma non dice nulla e conserva tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Ora il problema è di mostrare la pagella a Giuseppe, suo sposo.
Giuseppe, torna da lavoro, riceve da Maria la pagella e comincia a leggere:
– Matematica: non sa fare quasi nulla, a parte la motiplicazione dei pani e dei pesci; non ha capito affatto il significato dell’addizione: egli ripete che lui e suo Padre sono una cosa sola!
– Scrittura: non porta mai il quaderno e la penna con sé, tanto che è costretto a scrivere sulla sabbia!
– Chimica: non fa gli esperimenti che gli vengono richiesti e, quando gli si volta le spalle, trasforma l’acqua in vino per far stare allegri i suoi compagni.
– Sport: invece di imparare a nuotare come fanno tutti, lui cammina sull’acqua!
– Espressione orale: ha gravi difficoltà a parlare con chiarezza e si esprime sempre in parabole!
– Ordine: perde sempre i suoi effetti personali e dichiara, senza alcuna vergogna, che non ha neppure una pietra come guanciale!
– Condotta: spiacevole tendenza a frequentare stranieri, poveri, lebbrosi.
Giuseppe, alla fine, dopo aver guardato e riguardato bene la pagella, sbotta: “Così non si può andare avanti! Sono costretto a prendere delle misure. Tanto per cominciare, mio caro Gesù, stando così le cose, sulle prossime vacanze pasquali ci puoi fare su una bella croce!”
CHI E’ SENZA PECCATO SCAGLI PER PRIMO LA PIETRA
Siamo nei pressi di Gerusalemme e Gesù è appena intervenuto in una discussione, una folla inferocita vuole lapidare la Maddalena accusata di adulterio, e lui per impedirlo dice: “Fratelli! Perchè volete uccidere questa donna? Vi ritenete forse migliori di lei? Se è così, allora, chi di voi è senza peccato getti per primo la pietra contro di lei”. Al che la folla si fa silenziosa e gli uomini e le donne buttano a terra le pietre e fanno per andarsene, quando all’improvviso si sente un sibilo e una pietra prende in pieno la donna. Gesù, allora, piuttosto scocciato si gira e dice: “Mamma, Mamma, fermati, non stavo parlando di te!”.
GESÙ AL BAR
Un milanese, un romano e un napoletano si incontrano in un bar e stanno bevendo qualcosa insieme. All’improvviso il milanese dice agli altri due:
– Avete visto quello al tavolino di fronte al nostro? È Gesù Cristo.
– Ma che cosa dici, come fa ad essere Gesù Cristo.
– Ma sì, guardalo bene, è identico. Ha la barba, la tunica… È Gesù sicuramente!
Il milanese si alza, si dirige verso l’uomo al tavolino e insistentemente gli dice:
– Dimmi la verità, tu sei Gesù?
– Guarda, effettivamente sono Gesù, però per cortesia parla a bassa voce e non dire a nessuno chi sono perché sennò succede uno scandalo impressionante in questo bar. Se lo venisse a sapere qualcuno che sono qui…
Il milanese, folle di gioia, gli dice:
– Senti, ho una gravissima lesione al ginocchio che mi sono fatto da piccolo facendo sport. Per favore, curami.
Gesù gli mette la mano sul ginocchio e lo cura. Il milanese torna al suo tavolo con gli altri amici e chiaramente racconta tutto al romano e al napoletano. Il romano si alza e correndo va al tavolo da Gesù e gli dice:
– Ahò, m’ha detto er milanese che sei Gesù Cristo. Senti, io c’ho ‘n occhio di cristallo e nun ce vedo. Per cortesia, curamelo.
Gesù gli mette la mano sull’occhio malato e lo guarisce. Il romano torna al suo tavolo e racconta tutto ai suoi amici. Gesù incomincia a pensare che in breve tempo si dirigerà da lui anche il napoletano volendo, come gli altri, che lo curi. Ma il tempo passa e il napoletano non va. Gesù, un po’pensieroso e incuriosito sul perché il napoletano non vada da lui, si alza e si dirige verso il tavolo dei tre.
Mettendo una mano sulla spalla al napoletano gli dice:
– Amico, e tu perché non…?
Il napoletano si mette in piedi di scatto e in maniera brusca gli dice:
– UHÈ, UHÈ, UHÈEEEEE!!! NON MI TOCCARE CHE SONO A CASA IN MALATTIA!!!
“CHI VOLETE LIBERO?”
Ponzio Pilato convoca l’assemblea popolare per decidere delle sorti di Gesù Cristo. Si affaccia dal palazzo e si rivolge alla folla:
– Popolooo… chi volete libero? Gesù o Barabba?
E il popolo:
– Barabbaaaaa!
– Popoloooo… siete sicuri? Chi volete libero? Gesù o Barabba?
– Barabbaaaaaa!
– Ve lo chiedo per l’ultima volta! Chi volete libero? Gesù o Barabba?
– Barabbaaaaaaa!!!!
– E va bene… Barabba libero e Gesù stopper! Però se perdiamo col Gerusalemme io me ne lavo le mani!
IL BATTESIMO DI UN GATTINO
Una donna, rimasta vedova, trascorre il proprio tempo in compagnia del suo gattino, che ama … da morire. Un bel giorno si presenta in chiesa e chiede al parroco di battezzarlo. Il parroco, resta di stucco davanti a tale insolita richiesta. La donna insiste e manifesta la sua intenzione di essere disposta anche a dare alla parrocchia … tutto l’oro del mondo (si fa per dire!). A questa proposta, il parroco alza lo sguardo verso l’alto e vede il tetto della chiesa che sta andando in malora, poi si guarda attorno e si ricorda che ci sono tutte le statue da restaurare, l’impianto di amplificazione è tutto da sostituire, perchè gracchia ogni qualvolta qualcuno parla al microfono, i banchi sono tutti sgangherati … Insomma, l’occasione sembra propizia per far fronte, in un’unica soluzione,a tutti i problemi della parrocchia. Nonostante ciò, la sua risposta è negativa.
Un bel giorno, però, approfittando di un malessere del parroco, la donna riesce a strappargli il tanto atteso “sì”: finalmente potrà veder coronato il suo sogno! A questo punto, il parroco si accorge di aver acconsentito alla richiesta balorda della signora, ma non può più tirarsi indietro, come si dice … la promessa è debito.
A battesimo avvenuto, naturalmente a porte chiuse, il sacerdote trascorre due notti insonni. Alla fine, telefona al proprio vescovo e gli racconta l’accaduto sperando in un atto di clemenza, perché l’aveva veramente combinata grossa! (E’ bene ricordare che gli animali non vanno battezzati!).
Il vescovo va su tutte le furie. Poi ci pensa un po’ sopra e … udite, udite, dice al parroco: “Va bene, figliolo, tutto sommato non hai commesso un gran peccato, e poi … Dio perdona sempre tutti i nostri peccati quando, pentiti, gli chiediamo perdono. Anch’io ti perdono, però … riferisci alla tua signora che per la cresima … provvederò io”.
PORGI L’ALTRA GUANCIA
Tre parroci: un francese, un inglese e un napoletano, nel quadro di un programma di scambi di esperienze ministeriali fra pastori europei, si incontrano per discutere il modo in cui ciascuno decide sulle proprie finanze e su quanto destinano per le opere di carità.
Il prete francese dice: “E’ semplice. Traccio un cerchio intorno a me, getto in aria i soldi delle collette e tutto ciò che cade dentro il cerchio è per me, il resto va per le opere di carità!”.
Quello inglese: “Io, invece, traccio un cerchio e lancio in aria il ricavato delle collette. Tutto quello che cade dentro il cerchio è per le opere del Signore, quello che cade al di fuori è per i miei bisogni!”.
Il parroco napoletano dice: “Voi siete troppo complicati! Io, invece, non traccio nessun cerchio, lancio in aria i soldi delle collette, e poi dico al Signore: “Signore, prenditi tutto quello di cui hai bisogno, il resto sarà per me!”. E così, tutto quello che cade in terra, io lo considero come un dono che il Signore mi fa!”.
L’IMMAGINE DI DIO
Un’insegnante di scuola sta osservando i suoi alunni mentre disegnano durante l’ora di religione. Si avvicina ad una ragazza, indaffarata sul suo foglio, e le chiede: “Cosa stai disegnando?”. La ragazza risponde: “Sto disegnando Dio.”. “Ma nessuno sa come sia fatto”, replica l’insegnante. E la ragazza: “Lo saprete tra qualche istante”.
CERIMONIE IN CHIESA
Ho sempre odiato andare ai matrimoni perchè zii e nonni mi battevano una pacca sulla spalla dicendomi: “La prossima volta tocca a te?”. Hanno smesso di farlo quando, ai funerali, mi avvicinavo a loro e gli dicevo la stessa cosa.
IN PRINCIPIO
In principio Dio creò la Terra, poi si riposò. Creò l’uomo, poi si riposò. Creò la donna. Da quel momento, né Dio, né l’uomo si riposarono più.
Un giorno Dio, guardando la Terra, vide tutto il male che accadeva su di essa. Cosicché decise di mandare un angelo per verificare. Chiamò uno dei suoi migliori angeli e lo mandò sulla Terra per un po’ di tempo.
Quando l’angelo tornò, disse a Dio: “Sì, la Terra è cattiva, il 95% delle persone sono malvagie, il 5% buone”. Dio pensò per un po’ fra sé e sé … poi disse: “E’ meglio se mando un altro angelo per avere una seconda opinione”. Chiamò un altro angelo e mandò pure lui sulla Terra per un po’ di tempo.
Quando l’angelo tornò, andò da Dio e gli disse: “Sì, la Terra è in decadenza: il 95% di malvagi e il 5% di buoni”. Dio disse: “Questa non è una buona cosa”.
Decise allora di mandare una e-mail a quel 5% di persone buone del mondo per incoraggiarle, affinché non desistessero e perché continuassero ad andare avanti senza perdere la fede.
Ehi, tu che mi stai leggendo, hai ricevuto l’e-mail? Noo? … Allora siamo perduti, perchè l’e-mail non è arrivata neanche a me!
I CRISTIANI CHE SI RITENGONO GIUSTI
Un vero sant’uomo muore e giunge in Paradiso, dove vi viene ammesso senza esitazioni. Tuttavia, il sant’uomo, un po’ curioso e un po’ diffidente, chiede, prima di accettare, di poter visitare il luogo dove dovrà trascorrere l’eternità. Viene accontentato e un angelo l’accompagna in questa visita. Ecco che, dietro una collina, si vedono migliaia e migliaia di esseri felici. “Vedi, caro amico – dice l’Angelo – questi sono i Musulmani che si sono comportati bene sulla Terra e ora si godono il Paradiso”.
Ancora qualche centinaio di metri ed ecco un altro gruppo di esseri. “Questi – spiega l’angelo – sono gli Induisti che si sono comportati bene sulla Terra e ora si godono il Paradiso”.
Un po’ più giù, stessa storia … ecco gli Ebrei giusti, ecco gli Atei giusti, ecco i Buddisti giusti e via di questo passo. Poi, all’improvviso, un muro altissimo. Due scale a pioli sono appoggiate al muro e l’angelo comincia a salire su una di esse, mentre il sant’uomo fa altrettanto con l’altra scala. “Che succede qui?”, chiede il sant’uomo, e viene immediatamente zittito dall’angelo che lo invita al silenzio più totale. Giunti in cima, possono vedere, all’interno del recinto, un altro gruppo di migliaia di esseri. “Chi sono?”, chiede l’uomo giusto. L’angelo lo zittisce un’altra volta, e gli sussurra: “Te lo spiegherò, quando saremo giù”. Ridiscesi, l’uomo giusto chiede all’angelo: “Ma chi sono quelli, e perché non potevo parlare?”. “Vedi figliolo – risponde l’angelo – quelli sono i Cristiani che si ritengono giusti e non si può parlare vicino a loro perché li lasciamo nel loro convincimento di esseri proprio da soli qui …”.
CONVERSIONI
Abramo è sconvolto quando un giorno, suo figlio gli annuncia di volersi convertire dal Giudaismo al Cristianesimo. Disperato, si reca dal suo amico Mosè, gli spiega la situazione e l’amico gli risponde: “E’ strano che me ne parli, ma anche mio figlio ha intenzione di convertirsi dal Giudaismo al Cristianesimo. Vieni, andiamo a trovare il rabbino e chiediamogli un consiglio”.
Vanno insieme alla sinagoga e raccontano al rabbino il loro problema. “Strano che me ne parliate – dice il rabbino – ma anche mio figlio ha annunciato il suo desiderio di convertirsi dal Giudaismo al Cristianesimo. Sapete, scommetto che sta succedendo qualche cosa di strano. Credo che faremmo meglio a parlarne con Dio”.
Si recano insieme al Tempio e il rabbino dice: “Signore Iddio, tutti i nostri figli hanno abbandonato il Giudaismo per il Cristianesimo. Dicci, che cosa dobbiamo fare?”.
In cielo scoppiano lampi e tuoni e, poi, una voce profonda echeggia nel Tempio: “Strano che me ne parliate, ma anche mio Figlio …”.
IL PAPA IN PARADISO (n.1)
Muore il Papa. Si presenta a San Pietro, che verifica e lo ammette in Paradiso. Dopo un po’ di tempo, il Papa si spazientisce perché ancora non é stato convocato da Dio. Dopo molte insistenze, viene accontentato. Eccolo, davanti a Dio. Dio: “Volevi vedermi, figliolo? Di che si tratta?”. Papa: “Volevo fare una relazione su cio’ che ho fatto sulla Terra”. Dio: “Sì, bravo, e dimmi … che facevi sulla Terra?”. Papa: “Come cosa facevo, ero il Papa!”. Dio: “Papa? Interessante… e in cosa consisteva il tuo lavoro?”. Papa: “Dio, ero il Sommo Pontefice di Santa Romana Chiesa!”. Dio: “Bene, era interessante come lavoro? Cosa facevi esattamente?”. Papa: ” Ma … Dio, ero il tuo rappresentante sulla Terra, com’è possibile che non ti ricordi?”. Dio: “Il mio rappresentante sulla Terra? Il Pontefice di Santa Romana Chiesa? Ma dimmi, figliolo, dov’era esattamente la tua sede di lavoro?”. Papa: “A Roma”. Dio: “Lo sospettavo. Ancora quelle stupidaggini sul mio vicario?! Ma se a Pietro l’ho detto un sacco di volte che, se aveste avuto bisogno, avrei mandato di nuovo mio Figlio …!”.
PREGHIERE
Un missionario, che presta la sua opera in un villaggio africano, viene a conoscenza di gravi problemi di sussistenza in un altro villaggio distante un centinaio di chilometri dal suo. Senza indugio alcuno, prepara alcuni scatoloni con generi di prima necessità e parte.
Dopo molte ore in mezzo alla savana, la vecchia jeep cede: un guasto, che il povero anziano prete non può riparare. Come se ciò non bastasse, poco distante una tigre! L’uomo è perduto, lo sa, tuttavia confida nel Signore ed a Lui si rivolge pregando. La belva è ormai in corsa con la bava tra i denti, che sembrano pugnali. “Signore, ti prego, insegna a questa bestia, sentimenti cristiani!”, dice il missionario.
L’animale è ormai a due metri quando … improvvisamente, si inginocchia, solleva le zampe congiungendole, volge lo sguardo al cielo e dice: “Per questo cibo che mi dai … ti ringrazio, Signore”.
LA TRINITA’ VA IN VACANZA
Aria di stanchezza, nella Trinità, alla vigilia del Giubileo. “Questo Papa si prende tutta l’attenzione e tutta la pubblicità e a noi non ci pensa più nessuno. E poi, questo eterno stare insieme da eternità in eternità, questo parlare sempre fra noi… non se ne può più. Sai che c’è di nuovo?”, dissero in coro, “Quest’anno, per il Giubileo, ce ne andiamo a fare le vacanze separate, andremo nelle grandi Città Sante …”.
“Io – disse il Padre – andrò alla Mecca. Là nessuno mi chiederà perché sono venuto solo e, soprattutto, non ci sarà neppure l’ombra di una femminista che insista a chiamarmi Padre-e-Madre, o Padre-Madre o, peggio Pa-ma-dre.
“Io, capitemi, – disse il Figlio – ho dei ricordi personali molto intensi. Andrò a Gerusalemme e spero di non trovarci il Papa, ma me la caverò comunque”.
E lo Spirito santo: “Non vi stupite: andrò a Roma, sono molto curioso, non ci sono mai stato!”.
IL PAPA IN PARADISO (n.2)
Il Papa giunge in Paradiso. Dio stesso gli va incontro e gli mostra una piccola villetta bifamiliare con monolocale e angolo cottura. “Sai – gli dice- qui non tutti hanno un letto. Dovrai accontentarti … e poi hai un vicino degno di te: il Rabbino-capo di Gerusalemme”. Il Papa fa buon viso a cattiva sorte.
Il giorno dopo, fa una passeggiata nei dintorni e su di una collina vede una villa principesca, tutta ricoperta di marmo e circondata da colonne altissime. Si avvicina e vede che all’interno vi sono tantissimi poster, tra cui quello di Lutero, di Calvino, Melantone e Pietro Valdo. E, poi, tantissime versioni della Bibbia in tutte le lingue.
Sorpreso e un pò scocciato va da Dio a protestare: “Perché mi hai dato una modesta dimora in multiproprietà mentre a quel protestante sulla collina hai dato una villa principesca?”. E Dio dice al Papa: “Ma quale protestante, quella è casa mia!”.
RICERCA DI PATERNITA’
Si narra che in paradiso, un giorno, Dio-Figlio fu mosso a desiderio di incontrare il padre terreno Giuseppe e ne chiese notizia a S. Pietro che, dopo lunghe ricerche, trovò finalmente un vecchietto che appariva un pò svanito, ma in grado di parlare e di ricordare.
“Come ti chiami?”, gli chiese. “Mi chiamo Giuseppe”. “E che mestiere facevi sulla terra?”. “Il falegname”.
“Potrebbe essere lui”, pensò S. Pietro. “Avevi figli?”. “Sì, avevo un solo figlio maschio, che però andò via di casa e mi dette molti problemi”. “E tua moglie?”.
Il falegname Giuseppe ricordava con molta fatica: “Ricordo una bella donna, con lunghi capelli neri e una veste celeste … Ma non era propriamente mia moglie, almeno come si intende generalmente”.
“E’ questo”, pensò S. Pietro. Chiamò Dio-Figlio e gli fece incontrare il vecchietto. Si abbracciarono commossi. “Papà!”, disse Gesù, e il padre rispose: “Pinocchio, figlio mio!”.
VENERDI’ SANTO
Dopo la crocifissione, i discepoli, sconsolati, sono andati a nascondersi. Pietro è disperato per aver rinnegato Gesù, ma mentre si sta tormentando sente una voce che grida: “Pietro!”.
Alzatosi, riconosce la voce del Maestro e si precipita in strada. Qui incrocia delle donne che lo riconoscono e lo picchiano.
La voce lo chiama di nuovo, e Pietro si rialza pieno di lividi dicendo: “E’ la voce del maestro, devo andare!”. Strada facendo incrocia un gruppo di farisei, anche questi lo riconoscono e lo prendono a botte.
Ma la voce lo chiama di nuovo e Pietro, mezzo morto, si rialza dicendo: “Il mio Signore mi chiama, devo andare!”.
Dopo qualche metro, incrocia un gruppo di soldati, che lo riconoscono e lo prendono a bastonate.
Ma la voce lo chiama ancora e Pietro, azzoppato e con molti denti di meno, si tira su e comincia a strisciare per strada finché arriva ai piedi della croce.
“Dimmi, Maestro, ho rischiato di morire, sono stato picchiato, ma mi sono fatto forza e sono venuto ai tuoi piedi per sentire di nuovo la tua voce. Cosa vuoi dire al tuo umile discepolo?”, dice Pietro. E Gesù, dall’alto della croce gli risponde: “Guarda, Pietro, come si vede bene casa tua da quassù!”.
IL FIGLIO DI DIO
Dio, dall’alto dei cieli, vede che nel mondo ci sono tante guerre, va dal Figlio e gli chiede di sistemare la situazione.
Gesù va e si ritrova in Giamaica, dove un ragazzo, vedendolo con barba e capelli lunghi, gli dice: “Tu sei dei nostri! Vieni con me e non te ne pentirai!”.
Gesù cerca di spiegargli di essere il Figlio di Dio ma lui non gli da il tempo di parlare e gli dice: “Facciamoci una canna, che ho della roba buona!”.
Così si ritrovano a fumare una canna e l’altro gli chiede: “Cos’è che volevi dirmi?”. E Gesù: “Che sono il Figlio di Dio!”. L’altro fa: “Beh… te l’avevo detto che era roba buona!”.
GIOVEDI’ SANTO, ULTIMA CENA
Gesù rivolto ai suoi apostoli dice: “In verità vi dico, uno di voi mi tradirà!”.
I discepoli restano turbati, e alla fine della cena camminano pensierosi chiacchierando fra loro.
Giunti davanti ad un bar, Pietro prende Gesù sotto braccio, entra e dice: “Barista, un rosso per me e uno per il Signore, qui!”. Mentre bevono, Pietro sottovoce chiede a Gesù: “Signore, sono forse io il traditore?”. Ma Gesù lo rassicura. Pietro tira un sospiro di sollievo, e riprendono il cammino.
Davanti al bar successivo, Giovanni prende Gesù per un braccio e dice: “Barista, un bianco per me e uno per il mio amico!”. Anche lui chiede timoroso se sarà il traditore. Gesù rassicura anche lui e riprendono la strada.
Uno alla volta, tutti gli apostoli trascinano Gesù per i bar di Gerusalemme con lo stesso quesito e tutti escono rassicurati.
Al turno di Giuda, la scena si ripete, solo che Gesù alla fatidica domanda risponde: “T-tu l’hai de-detto!”. E Giuda, subito: “Eh, sì, come no! Adesso che è ubriaco da la colpa a me!”.
IL NOME DA DARE AL FIGLIO DI DIO
Maria e Giuseppe, nella grotta di Betlemme, dopo la nascita del loro piccolo stanno discutendo sul nome da dargli. Ad un tratto Giuseppe si alza e distrattamente sbatte la testa sul soffitto della grotta gridando: “Cristo!”. E Maria: “Beh, questo mi sembra un bel nome!”.
GESU’ SCHIODATO DALLA CROCE
Cristo, in croce, si rivolge al Padre: “Ti supplico, papà, levami questi chiodi che mi fanno male!”.
Ting … salta via il primo chiodo, quello della mano sinistra.
“Padre … Padre … levami questi chiodi che mi fanno tanto male!”. Ting … e salta via il chiodo della mano destra. E Gesù: “Padreee, ma dovevi togliere prima quelli dei piedi! Non ti accorgi che sto cadendo a terra!”.
SOTTO NATALE
La maestra parla ai bambini sul significato della nascita di Gesù e della sua vita. Poi chiede loro: “Qualcuno di voi sa dirmi dove si trova ora Gesu?”.
“Per me è in paradiso”, risponde un primo bambino.
“Per me è in cielo”, risponde un altro bambino.
Pierino, dall’ultimo banco, si alza e grida forte: “Ma no! Io lo so dov’è Gesu: è in bagno”.
La maestra allibita: “Ma cosa ti fa credere che sia in bagno?”.
“Perché, al mattino, sento sempre papà che prende a calci la porta del bagno urlando: “Cristo, ma quante ore ci stai lì dentro!”.
NATALE CON I TUOI…
Un tale chiede ad un cristiano: “Perché Gesù Cristo a Natale è fra San Giuseppe e la Madonna, e invece a Pasqua è fra i due ladroni?. Il cristiano ci pensa su un pochino … poi gli risponde: “Perché lo dice anche il proverbio: Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi!”.
LA PRIMA PREDICA DI UN GIOVANE PRETE
Don Angelo, il nuovo giovane prete della parrocchia, è molto nervoso ed agitato per la sua prima Messa. Chiede consiglio al suo vescovo e questi gli suggerisce di mettere alcune gocce di vodka nell’acqua per la Messa.
Detto fatto. Il giovane prete si sente un leone e riesce a stupire i suoi parrocchiani con una predica travolgente. Rientrato di sera in canonica trova, però, una lettera del vescovo:
“Caro don Angelo:
– La prossima volta metta gocce di vodka nell’acqua e non gocce d’acqua nella vodka, e non metta limone e zucchero sul bordo del calice;
– Il mantello di Gesù non deve essere usato come tovagliolo;
– I comandamenti sono 10 e non 12;
– Gli apostoli sono 12 e non 10;
– Non bisogna chiamare la croce come “quella T grande”;
– Non si deve chiamare Gesù Cristo e i suoi discepoli come “GC e la sua band”;
– Non sta bene chiamare Giuda come “quel figlio di …”;
– Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono “il Vecchio, il Giovane e Colombo”;
– Quella casetta di legno nell’angolo della chiesa è il confessionale e non la toilette;
– L’iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani è stata lodevole, però ballare la macarena e fare il trenino mi sembra esagerato;
– L’acqua santa serve per benedire e non per rinfrescare la nuca;
– Le ostie vanno distribuite ai fedeli e non devono essere usate come stuzzichini ed accompagnamento per il vino;
– Quello sulla croce è Gesu Cristo e non Che Guevara;
– Berlusconi è proprietario di Mediaset e del Governo Italiano, ma non della Chiesa Cattolica;
– Quando ha caldo eviti di farsi aria tirando su la tonaca.
– I peccatori quando muoiono vanno all’inferno e non a farsi … benedire;
– Le ricordo ancora che la Messa deve durare 1 ora circa e non due tempi di 45 minuti ciascuno e che quello seduto accanto a lei, che ha chiamato “travestito in gonna rossa”, ero io!
ANTICHE CERIMONIE RELIGIOSE
Tutti gli anni, da più di 2000 anni, il giorno di Natale il Rabbino-capo di Roma chiede udienza al Papa.
Quando è davanti al Pontefice, gli porge una lettera chiusa, il Papa prende la lettera, la guarda, la rigira e la restituisce al Rabbino-capo.
Cambia il Rabbino-capo ed il vecchio istruisce il successore su questa procedura.
Combinazione, muore il vecchio Papa ed anche il nuovo viene istruito dai suoi segretari su questa procedura.
Per cui il nuovo Rabbino-capo di Roma chiede udienza al nuovo Papa per il giorno di Natale, e quando è davanti a lui gli consegna la famosa lettera dicendo: “I miei predecessori mi hanno istruito nel consegnarle questa lettera”. Il Papa prende la lettera, la guarda, la rigira e dice a sua volta: “I miei segretari mi hanno istruito sulla cerimonia” e restituisce la lettera al Rabbino-capo.
Di recente, a Natale, tutti e due si sono detti l’un l’altro: “Non siamo curiosi di sapere cosa ci sarà mai dentro questa lettera? Apriamola una buona volta!”.
Detto fatto, aprono la busta, leggono la lettera e dentro vi trovano scritto … “Conto dell’Ultima Cena!”.
L’EQUIVOCO
Una coppia decide di passare le ferie su una spiaggia dei Caràibi, nello stesso hotel dove avevano trascorso la loro luna di miele 20 anni prima. Però, per problemi di lavoro, lei non può accompagnare subito il marito: lo avrebbe raggiunto dopo alcuni giorni.
Appena arrivato, il marito nota che la camera dell’hotel è dotata di computer con accesso ad internet. Decide così di mandare una e-mail alla moglie, ma sbaglia una lettera dell’indirizzo e, senza rendersene conto, la invia ad un altro destinatario.
La mail viene ricevuta da una vedova che rientrava allora dal funerale del marito e che si era accinta a leggere gli eventuali messaggi in arrivo.
Il figlio, rientrato poco dopo, trova la madre svenuta davanti al computer sul quale era evidenziato il seguente messaggio: “Cara sposa, sono arrivato! Tutto bene. Probabilmente ti sorprenderai di ricevere mie notizie via e-mail, ma devi sapere che adesso anche quì hanno il computer ed è possibile spedire messaggi alle persone care. Appena arrivato, mi sono accertato che fosse tutto pronto anche per te, quando arriverai venerdi prossimo…
Ho tanto desiderio di rivederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo, come è stato il mio.
P.S.: Non portare troppi vestiti perchè quì fa un caldo infernale!”.
UN’OPERAZIONE RIUSCITA MALE
Dopo l’operazione un paziente si sveglia dall’anestesia, apre gli occhi e chiede: “Dottore, com’è andata l’operazione?”. “Beh! Non chiederlo a me. Io sono San Pietro”.
GESU’ E MARIA IN VACANZA
Gesù e la Madonna si consultano col Padreterno sul luogo migliore per passare le vacanze. “Potreste andare a Betlemme”, suggerisce il Padreterno.
“A Betlemme proprio no! – esclama la Madonna – L’ultima volta che ci sono stata con il povero Giuseppe, ci hanno messi a dormire in una stalla”.
“Allora … a Gerusalemme – propone il Padreterno – ci sono un mucchio di alberghi.”.
“Gerusalemme la eviterei – interviene Gesù – d’estate fa un caldo bestiale e l’acqua scarseggia in tutta la città”.
Il Padreterno si gratta la testa e poi fa: “Ho trovato: potreste andare a Lourdes, lì a mezza montagna c’è sempre un bel fresco e poi si trovano anche delle ottime piscine”.
“Ecco, si! – esclama la Madonna – ho sempre avuto voglia di vedere Lourdes; non si sono mai stata”.
COS’HAI FATTO DI BUONO NELLA VITA?
In Paradiso San Pietro parla ad un nuovo arrivato:
– Figliolo, cos’hai fatto di buono nella vita?
– Una volta ho dato 200 lire ad una vecchietta.
– Poi?
– Un’altra volta ho dato 500 lire ad un bambino.
– Bene figliolo, queste sono 700 lire, vai pure all’inferno.
GESU’ GIOCA AL GOLF (N°1)
Gesù gioca a golf con San Pietro.
San Pietro colpisce la palla e questa arriva sul green vicino alla buca.
Gesù tira e la palla finisce in mezzo ai cespugli.
Una lepre che passa di lì la prende in bocca e scappa.
Un’aquila si precipita sulla lepre e se la porta in alto.
Un cacciatore vede l’aquila e le spara.
L’aquila colpita lascia andare la lepre, la lepre lascia andare la palla che cade dall’alto centrando la buca del campo di golf.
Gesù allora leva gli occhi al cielo e dice:
– Padre, posso giocare anche da solo!
FOTO RICORDO
Cristo in croce con i due ladroni a fianco.
Cristo:
– Ladrone buono vieni più vicino!
Il primo ladrone:
– Va bene.
BOING BOING BOING (il ladrone si sposta con la croce e tutto)
Cristo:
– Ladrone cattivo vieni più vicino!
Il secondo ladrone:
– NO!!!
Cristo:
– Ladrone buono vieni più vicino!
E il primo ladrone:
– Ok. Va bene.
BOING BOING BOING (il ladrone si risposta con la croce e tutto)
Cristo:
– Ladrone cattivo vieni più vicino!
E il secondo ladrone:
– NO!
Cristo:
– Dai Ladrone cattivo, vieni più vicino!
– NO!
Allora il Cristo:
– Beh, se poi non vieni nel santino sono fatti tuoi!
LE MANI BUCATE
Dopo la Resurrezione, Gesù e i suoi discepoli si trovano un po’ a corto di denari, avendo speso tutto per i festeggiamenti.
Così, i 12 cominciano a fare l’elemosina.
Alla fine della giornata si riuniscono tutti e, una moneta qua, una moneta là, ne contano sette.
Giovanni:
– E adesso chi custodisce questi soldi?
Gesù:
– Dateli a me.
E Pietro:
– Eh, no! Tu hai le mani bucate…
UN AMERICANO IN VACANZA SUL LAGO TIBERIADE
Un turista americano che vuole attraversare il lago di Tiberiade, domanda a un barcaiolo quanto vuole.
– Trecento dollari – dice l’uomo.
– Trecento dollari? Ma lei è folle! È troppo caro!
– Può darsi, replica il barcaiolo, ma si ricordi che è qui che Gesù ha camminato sulle acque!
– Non mi meraviglio, borbotta l’americano, quando ha sentito i prezzi!
UN EBREO GIOCA A GOLF
Un ebreo impara a giocare a golf, e la cosa gli piace cosi’ tanto che si allena tutti i giorni. Il sabato pero’ e’ giorno di preghiera e di riposo per gli ebrei, e lui deve astenersi anche dal giocare a golf. Pero’ non resiste e il sabato mattina presto corre al campo di golf ancora chiuso, scavalca la recinzione e si prepara a dare due tiri veloci veloci prima che arrivi qualcuno. Fatto sta che in cielo c’e’ San Pietro che vede tutto e riferisce a Dio: ” Dio, c’e’ un ebreo che sta giocando a golf! E’ Sabato! Non si puo’ giocare a golf! Lo devi punire!”. “Va bene, adesso provvedo io!”. L’ebreo mette a terra la pallina e… tac! con un solo tiro centra la buca a 300 metri di distanza! San Pietro, sbalordito: “Dio, ma che fai? Quel tipo, ti ho detto, e’ un ebreo! Sta giocando a golf di sabato! E tu gli fai fare buca al primo colpo?”. “Eh, infatti! Mo’ voglio vedere a chi lo racconta!”.
ULTIMA CENA
“Buonasera, vorrei parlare con Gesù.” “Non c’è. E’ uscito a cena.”
“Anche questa sera? Non riesco mai a trovarlo…” “Sì. Ma ha detto che è l’ultima.”
GESU’ GIOCA AL GOLF (N°2)
Gesu’ sta giocando a golf e San Pietro gli sta portando il sacco delle mazze. Si trova all’inizio del percorso, ad una buca da centocinquanta metri. San Pietro gli fa: “Secondo me dovresti usare un Legno 4!”. Gesu’ risponde: “No, Jack Nicklaus al primo tiro usa sempre un Driver. Il Messia allora fa il primo tiro ed arriva a buon punto. Entrambe si avvicinano alla pallina e quando sono sul posto Pietro porge a Gesu’ un Ferro 5. Gesu’ gli restituisce la mazza e gli fa: “In questa situazione Jack Nicklaus usa sempre un Ferro 4!”. Allora Pietro gli passa un Ferro 4 e Gesu’ tira mandando la pallina in un laghetto artificiale. Si dirige verso il laghetto e comincia a camminare sulle acque per andare a recuperare la pallina. Una coppia di giocatori si avvicina a San Pietro e gli fa: “Ma quello chi si crede di essere? Gesu’ Cristo?”. “No… Jack Nicklaus!”
LA FESTA PIU’ ATTESA
Qual’è la festa religiosa più attesa dai disoccupati? L’Assunzione.
LETTERINA DI NATALE
‘Caro Gesù Bambino, quest’anno vorrei un trenino, una macchina radiocomandata e Una Bicicletta!!!’ La mamma lo rimprovera: ‘Non serve gridare così tanto, perché Gesù non è sordo!’ E il bambino: ‘Gesù no, ma la nonna si!’
GESU’ E GIOVANNI BATTISTA DA PICCOLI
A che cosa giocavano i cugini Gesù e Giovanni Battista da piccoli? A testa o croce…
LA NAZIONALITA’ DI GESU’
Di che nazionalità era Gesù? Ci sono tre motivi per dire che Gesù era irlandese:
1) Non ha mai voluto sposarsi.
2) In tutta la vita non ha mai avuto un lavoro fisso.
3) L’ultima richiesta prima di morire è stata per qualcosa da bere.
Ma ci sono altri tre motivi per dire che Gesù era portoricano. Infatti:
1) Si chiamava Jesus.
2) Aveva costantemente guai con la legge.
3) Sua madre non era sicura di chi fosse suo padre.
I greci sostengono che ci sono però altri tre motivi per dire che Gesù era loro connazionale:
1) Parlava gesticolando.
2) Beveva vino a ogni pasto.
3) Lavorava nel settore delle costruzioni.
C’è chi elenca tre motivi per dire che Gesù era addirittura nero:
1) Chiamava tutti «fratello».
2) Non aveva un indirizzo fisso.
3) E soprattutto nessuno lo voleva assumere.
Ecco tre buoni motivi per dire che Gesù californiano:
1) Anche da adulto portava i capelli lunghi.
2) Camminava sempre scalzo.
3) Ha inventato una nuova religione.
Contano più di tutti, però, i quattro motivi per dire
che Gesù era italiano:
1) Ha preferito andare a lavorare nell’impresa di suo padre.
2) Ha vissuto in casa fino a 33 anni.
3) Era convinto che sua madre fosse vergine…
4) … e sua madre era convinta che lui fosse Dio.
CARTOLINE DA GIUDA
– Cosa scrive l’Iscariota sulle cartoline?
– BACIONI, Giuda.
ADAMO ED EVA
E Adamo chiese a Dio:
– Perché hai fatto Eva così bella?
E Dio:
– Affinché tu possa innamorarti di lei!
E Adamo:
– E perché l’hai fatta così stupida?
E Dio:
– Affinché lei possa innamorarsi di te…
SAN PIETRO E LE LIRE
Siamo nel 2002. Arrivando l’Euro, le Lire vanno fuori corso, quindi muoiono e vanno in Paradiso.
Prima arrivano le monete da 50, 100, 200 ecc…
Non appena San Pietro le vede dice loro:
– Entrate, entrate pure, brave!
Dopo un po’ arrivano le banconote da 1000, 2000, 5000 e San Pietro:
– Entrate, entrate pure, benvenute!
Passa qualche minuto ed arrivano le 10.000 lire.
– Ah, ah, voi fate un paio d’anni di Purgatorio e poi tornate, forza via, via…
Alla fine arrivano le 50 mila, le 100 mila e le 500 mila, San Pietro appena le vede grida:
– Via, via, all’Inferno, non potete entrare!!!
Le banconote stupite chiedono:
– Perché, cosa abbiamo fatto?
E San Pietro:
– Voi, in chiesa, non vi ho visto proprio mai!!!
UNA CONFESSIONE DIFFICILE
Un uomo va a confessarsi e comincia a inveire contro il prete: “Non è possibile che Dio si comporti così crudelmente con me! Prima mi crea e poi mi fa venire una caterva d’acciacchi: ho i reumatismi, la scoliosi, la rinite cronica, le coliche renali, i piedi piatti, il naso storto”. Il prete lo ascolta un po’ e poi lo interrompe: “Senta, io capisco tutto, ma, mi creda, c’è anche chi sta molto peggio di lei!”. “Ecco, appunto, stavo scordando di parlarle di mia moglie che è paralitica”.
RICCHI E POVERI
Pietro e Giovanni si avvicinano al Signore, molto soddisfatto per l’ultima predica. E, non avendola ascoltata, gli chiedono che cosa ha detto.
«Ho spiegato che bisogna amarsi l’un l’altro e che quindi i ricchi devono dare ai poveri» risponde.
«E li hai convinti tutti?»
«Per ora soltanto i poveri…»
IL PAPA VA IN AFRICA
Il Papa viaggia in Africa e visita le missioni. Entra in una scuola poverissima: bambini disperati, magrissimi e con il ventre gonfio.
– Salve bambini, vi ho portato tanti bei giocattoli!!! –
Allora uno degli accompagnatori gli sussurra:
– Scusi Santo Padre, ma questi poveretti non hanno nemmeno mangiato. –
– Ah che birbanti! Non avete mangiato? Allora niente giocattoli. –
MIRACOLI DA LOURDES
Posto di dogana. Un tizio viene fermato ed invitato ad aprire la valigia. – Cosa c’è in questa bottiglia? – – Oh, niente! E’ acqua santa di Lourdes. – Il doganiere apre la bottiglia ed annusa. – Ma questo è whisky! – – Wow!! La Madonna mi ha fatto il miracolo! –
IL MIRACOLO SBAGLIATO
Gesu è in vena di miracoli, circondato da una folla plaudente. Un bel momento si avvicina ad un disgraziato steso nella polvere, gli pone una mano sul capo e dice:
– Su! Alzati e cammina! –
Il disgraziato non fa una piega.
– Dico a te! Alzati e cammina!!! –
Ma l’uomo rimane fermo come un sasso. Allora Pietro si avvicina a Gesu e gli mormora:
– Maestro, scusa. Guarda che quello non è paralitico: è sordo! –
UN ATEO IN SCOZIA
Un ateo sta tranquillamente pescando su un lago della Scozia quando all’improvviso la sua barca e’ attaccata dal mostro di Loch Ness.
In un attimo la barca va a pezzi e lui vola in alto. Mentre sta cadendo verso il basso, cioe’ verso le fauci spalancate del mostro, ha la forza di gridare: “Oh, mio Dio, aiutami!”.
Così in un attimo la scena viene bloccata e l’ateo rimane a mezz’aria, mentre una voce tonante viene giù dalle nuvole: “Io pensavo che tu non credessi in Me!”. E l’uomo: “Ti prego, aiutami. Del resto due minuti fa non credevo neppure che esistesse il mostro di Loch Ness!”.
LETTERA AI DENTISTI
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai dentisti:
– Carissimi.-
INCONTRO DI BOXE TRA GESU’ E BUDDHA
Campionato universale di boxe delle religioni. Finalissima: Gesù contro Buddha. La folla incita, cristiani da una parte e buddisti dall’altra. Inizia il match. Buddha al gong mette all’angolo Gesù, inizia a picchiarlo a sangue… sinistro, destro, gancio. Gesù va al tappeto in 10 secondi. Il match e’ vinto, Buddha esulta. Gesù si trascina al suo angolo malconcio, scoppiato. San Pietro si avvicina, gli porge la spugna e fa:
– Gesù però… va bene pure perdere la finale, ma così no!!! –
E Gesù di rimando:
– E’ vero, ne ho prese tante, ma avessi visto come ci è rimasto male quando l’ho perdonato! –
GESU’ PERDONA GIUDA
Gesù è sulla croce quando scorge Giuda da lontano e lo chiama:
– Giuda vieni qui! –
Giuda si avvicina tutto timoroso e fa:
– Scusami, Signore, sono io che ti ho tradito. Come posso farmi perdonare? –
– Se vuoi che ti perdoni toglimi questo chiodo dai piedi che mi da un sacco di fastidio. –
Giuda trova una tenaglia ed estrae il chiodo. Ha appena fatto che si becca un gran calcio in faccia mentre Gesù esclama:
– Ecco! Con questo sei perdonato! –
SAN PIETRO E IL CENTURIONE
San Pietro incontra un centurione romano che sta scendendo dal Monte Calvario:
– Scusa, hai visto per caso Gesù? –
– Sì. L’ho incrociato poco fa. –
GESU’ A PESCA COI DISCEPOLI
Gesù ed un paio di discepoli su una barca, vanno al largo del lago di Tiberiade per pescare.
Ad un certo punto Gesù esclama:
– Accidenti ho dimenticato la canna da pesca! Torno subito. –
Detto ciò si butta fuori dalla barca per tornare a riva, camminando sulle acque, ma sprofonda tra i flutti e viene salvato dai discepoli.
– Accidenti! Da quando mi hanno bucato i piedi non ci riesco più!
LAPSUS ALL’ULTIMA CENA
Durante l’ultima cena Gesù prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo:
– Prendete e mangiatene tutti. Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi. –
Poi prese il calice, rese grazie, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli brontolando:
– Accidenti! Mi sono di nuovo sbagliato! –
BEATI I DEBOLI
Gesù, a quel tempo, aveva ormai raggiunto una notevole fama. Era sempre seguito da centinaia di fedeli e, sovente, erano presenti anche la radio e la televisione.
Un giorno attacca:
– Beati i poveri di spirito perchè vedranno Dio! –
La folla va in visibilio.
– Beati i perseguitati perchè di loro è il regno dei cieli! –
Venti minuti di applausi.
– Beati gli ultimi perchè saranno i primi! –
La folla entusiata si rotola per terra.
– Beati i deboli perchè… perchè… boh! –
Dopo un po’ di esitazione, un telecronista cerca di risolvere l’imbarazzo:
– Bene, restituiamo la linea allo studio, Cristo si è fermato a Deboli. –
DUE CAPPUCCINI
Sono le tre di notte. Due frati hanno un brutto incidente stradale e muoiono su colpo. Le loro anime salgono in Paradiso, ma data l’ora tarda trovano il portone chiuso e cominciano a bussare con insistenza per poter entrare. Dopo un po’ si sente uno stropiccio di passi e la voce ingrugnita di San Pietro che fa:
– Ma cosa c’è? –
– Due cappuccini! –
– E chi li ha ordinati a quest’ora?! –
UN PAPPAGALLO IN PUNIZIONE
Un pappagallo è addestrato a fare un sacco di cose. Allora il padrone gli dice: “Appena passa quello che vende la nafta, digli di fartene dare 500 litri, poi quando vengo pago tutto”.
Appena arriva quello che vende la nafta il pappagallo gli dice: “1000 litri di nafta!” Quando il suo padrone ritorna paga tutto e poi sgrida il pappagallo: “Ti avevo detto di comprare 500 litri di nafta! Ora per punizione ti metterò crocifisso in soffitta per 15 giorni!” In soffitta il pappagallo vede Gesù Crocifisso e tenta di chiamarlo con la scritta che vede sopra la croce: “INRI! INRI! INRI!” Dopo qualche ora Gesù risponde: “Che vuoi?” Pappagallo: “Da quanto è che sei in croce?” Gesù: “Da 2000 anni!” Pappagallo: “Ma se io per 500 litri di nafta in più che ho comprato devo stare crocifisso per 15 giorni, tu quanta cavolo di nafta in più devi avere comprato?”
IL MONASTERO DEL SILENZIO
Frate John entrò nel ‘Monastero del Silenzio’ ed il Superiore gli disse: “Fratello, questo è un monastero silenzioso. Tu qui sei il benvenuto. Puoi rimanerci finché vuoi, ma non devi parlare finché non te ne dò io il permesso”.
Frate John visse nel monastero un anno intero prima che il suo Superiore gli dicesse: “Fratello John, tu sei qui da un anno ormai. Ora puoi dire due parole”.
Frate John rispose: “Letto duro”.
“Mi dispiace sentirti dire ciò – disse il Superiore – Ti daremo subito un letto migliore”.
L’anno seguente Frate John fu chiamato nuovamente dal Superiore. “Oggi puoi dire altre due parole, frate John”.
“Cibo freddo” disse frate John, e il Superiore gli assicurò che in futuro il cibo sarebbe stato migliore.
Al suo terzo anniversario al monastero, il Superiore chiamò nuovamente frate John nel suo ufficio: “Puoi dire due parole, oggi”.
“Vado via” disse Frate John.
“E’ meglio – commentò il superiore – Da quando sei qui non hai fatto altro che lamentarti!”
L’EQUIVOCO
Una coppia di coniugi inglesi, giunti entrambi alla soglia della pensione, decidono di trascorrere il resto della loro vita acquistando una casetta in aperta campagna, con la somma di denaro che riceveranno come liquidazione.
Ogni giorno controllano attentamente gli annunci pubblicitari nella sezione “vendesi”. Un bel dì, vengono a conoscenza di un proprietario che mette in vendita la casetta dove abita.
I due gli telefonano, e concordano un appuntamento per poterla visitare.
Nel giorno concordato, all’ora stabilita i due coniugi raggiungono con la loro vecchia, ma efficientissima autovettura, il luogo dove si trova l’immobile. Accompagnati dal proprietario visitano la casetta e ne restano molto entusiasti. Fa proprio al loro caso: lontano dallo smog e dai rumori della città, con piscina, molto verde intorno e tanta aria purissima. Così prendono accordi per andare dal notaio per preparare l’atto di compravendita. Si mettono in macchina e prendono la via di casa.
Durante il viaggio, parlano dei tanti pregi che hanno trovato in quella casetta. Ad un certo punto, però, si rendono conto che, presi dall’euforia, hanno dimenticato di visitare il bagno.
Giunti a casa, il marito si mette davanti al computer e invia la seguente e-mail: “Siamo rimasti troppo contenti di come è fatta la casetta, solo che, presi dalla contentezza, abbiamo dimenticato di visitare il locale V.C. (anzichè scrivere W.C.)”.
Il proprietario, pensando che si tratti della locale chiesa (V.C., infatti, significa: “Valdese Church”, la cui traduzione è “Chiesa Valdese”) risponde così: “Il luogo di cui mi chiedete informazione si trova a 12 chilometri di distanza dalla casetta ed è raggiungibile solo con la navetta che il Comune mette a disposizione nei giorni festivi. La gente l’utilizza solo una volta alla settimana. Il luogo è grandissimo: ci sono circa 500 posti a sedere e all’ingresso è possibile ritirare dei foglietti che, dopo l’uso, dovranno essere restituiti all’uscita, possibilmente in buono stato, e che verranno riutilizzati dalle persone che vengono dopo.
E, per finire, il luogo è corredato di un modernissimo ed efficientissimo impianto di amplificazione, così che tutti possano ascoltare quello che accade durante la funzione.
UN REGALO TROPPO CARO
Eva chiede ad Adamo: “Caro, cosa mi regali di costoso per San Valentino?”. E lui: “Questa mela! Costa l’ira di Dio!”.